LA FESTA PATRONALE (15
agosto)
La festa patronale del 15 agosto ha un doppio carattere: religioso e
civile. Celebra Maria Assunta in cielo e ricorda contemporaneamente il
«Riscatto Baronale» dell’antica Resina.
Ma il fondamento della festa è essenzialmente religioso.
La festa non è stata istituita come ricordo del riscatto, che avvenne,
certo, il 14 agosto 1699, ma già esisteva da secoli, prima di quello
storico evento.
Non la festa della Patrona si inserisce in quella del Riscatto; ma è
precisamente il contrario.
Non si tratta di due feste storicamente collegate nella loro genesi.
Quella della Madonna si perde nella notte dei secoli.
Non è possibile fissare l’epoca precisa della sua origine, perché
difettano i documenti che, in tante vicende storiche, sono andati
perduti.
Anche se non è possibile stabilire esattamente l’origine della festa
del 15 agosto a Ercolano, possiamo dire che deve risalire ad un'epoca
remotissima, se si pensa alla devozione verso l’immagine della Madonna
Antiqua (o Madonna di Ampellone), che precede l’attuale statua
trecentesca, e se si tiene conto che già fin dal sec. XI la chiesa di
Pugliano era conosciuta come Santuario mariano, il più antico della
zona vesuviana.
Né deve far meraviglia la data del 15 agosto, quando invece la “nostra”
Madonna è venerata con il titolo di Madonna delle Grazie, perché è
risaputo che in moltissimi paesi, la festa patronale della Madonna è
celebrata o nell'8 settembre (Natività della S. Vergine), o il 15
agosto, festa dell’Assunta.
Sono le due feste più antiche, celebrate in Oriente ed in Occidente, ma
delle due date la più comune e quella di mezzo agosto. In Oriente la
festa di Maria Assunta in cielo risale al sec. V; in Occidente al sec.
VII.
Ciò premesso, diremo che la festa del Riscatto si è inserita in quella
del 15 agosto, per renderla più solenne e più stabile nella memoria.
Questa data segnò la liberazione dal dispotico governo baronale, per
cui Resina entrò in possesso di tutti i suoi diritti, non esclusi
quelli della provvisione della parrocchia, che allora era unica, e di
tutte le altre chiese soggette ad un esoso e pesante diritto-patronato.
Torre del Greco, Resina, Portici e San Giorgio a Cremano, formavano un
solo feudo, costituendo la cosiddetta «Baronia di Castellania», creata
dalla regina Giovanna II d'Angio-Durazzo (t 1453).
Il feudo, in seguito, passò ai Carafa, poi, nel 1500, alla Corte di
Napoli, nel 1698 a Marco Loffredo, marchese di Monteforte, finché
l'anno dopo, avvenne il Riscatto.
La somma del Riscatto delle terre pagato dalla popolazione fu di
104.983 ducati, cosi ripartiti: Torre del Greco per 54.450 ducati,
Resina per 35.533 ducati, Portici per 15.000.
L’atto relativo fu firmato il 14 agosto 1699, come risulta dal
documento stampato dal demanio di Torre, Resina e Portici.
Tra le varie attrazioni della nostra festa patronale, i fuochi
d'artificio occupavano il primo posto: un tempo erano tra i più
rinomati nel napoletano.
Dice il Celano «che la Real Corte di Napoli vi pigliava parte ogni anno
e dalla polveriera di stato veniva concessa la quantità di polvere
pirica che doveva servire per la lavorazione dei fuochi di artificio,
che in tanta rinomanza erano tenuti in tutta la provincia e le stesse
Reali Maestà onoravano la festa con le loro auguste presenze ».
Le strade, in occasione della festa patronale, vengono adornate con
artistiche luminarie.
Molto suggestivo era anche il cosiddetto incendio al campanile di S.
Maria a Pugliano. Oggi non si spara più la "diana", una lunghissima
sequenza di botti, che poco dopo l'alba si snodava attraverso un
percorso cittadino per arrivare in Piazza Pugliano e concludersi con il
"finale".
Da dove il nome "Diana"? "Diana" è la stella del mattino ed in marina
era sinonimo di sveglia (ordinata con un segnale di tamburo o di
tromba); «tiro di diana» era il colpo di cannone sparato per avvertire
i soldati che era tempo di «montare di diana» (dalle quattro alle
otto).
Parallelamente ai festeggiamenti civili si svolgono nella Basilica i
riti religiosi in onore della Madonna, legati essenzialmente al
Novenario di preparazione alla festa.